15 dic 2025
Uno sguardo al 2024-2025: bilancio e tendenze nell’industria tessile
Cambiamenti, innovazioni e prospettive sostenibili che stanno ridefinendo il settore tessile globale
Il biennio 2024-2025 segna una fase di profondo cambiamento per l'industria tessile globale. Tra pressioni economiche, sfide geopolitiche e crescente domanda di sostenibilità, le imprese più resilienti come Fulgar hanno puntato su innovazione, digitalizzazione e modelli di produzione responsabili, trasformando le criticità in opportunità di crescita.
Un biennio di trasformazione per l’industria tessile
Il settore tessile nel 2024 e 2025 ha vissuto un periodo di profonda evoluzione, guidato da innovazioni tecnologiche e da un quadro normativo sempre più attento ai principi della sostenibilità. L'Unione Europea ha introdotto regolamenti chiave che definiscono nuovi standard di tracciabilità, riparabilità e contenuto riciclato, trasformando la sostenibilità in un fattore strategico di competitività. Parallelamente, la raccolta differenziata dei rifiuti tessili è diventata obbligatoria dal 2025, promuovendo sistemi di responsabilità estesa del produttore e modelli di economia circolare. Il tessile rappresenta oggi uno dei settori cardine dell'economia europea, chiamato a decarbonizzare i processi, digitalizzare le filiere e rafforzare la resilienza produttiva.
L’andamento del mercato: produzione, materiali e nuove tendenze di consumo
Nel 2024 e 2025 il settore tessile ha mostrato dinamiche contrastanti ma con prospettive positive: il valore globale del tessile è passato da 618 miliardi di dollari nel 2024 a 660 miliardi nel 2025, con un tasso di crescita medio del 6,8% annuo.
Nel 2024 e 2025 si è assistito anche a un cambiamento significativo nelle preferenze dei consumatori, che privilegiano sempre più prodotti tessili sostenibili, tracciabili e di lunga durata, con particolare attenzione a fibre riciclate o bio-based e alla trasparenza delle filiere.
Nel 2024, la produzione globale di fibre tessili ha raggiunto 132 milioni di tonnellate, confermando il trend di crescita costante. Il poliestere mantiene la leadership con circa 78 milioni di tonnellate (59%), mentre la poliammide (nylon) rappresenta circa il 5% del mercato globale, pari a 7 milioni di tonnellate, in aumento rispetto ai 6,7 milioni del 2023.
Le poliammidi riciclate rappresentano ancora una quota contenuta della produzione totale (2,3%), ma la loro crescita è continua e sostenuta da investimenti in tecnologie di riciclo chimico e meccanico. Questi processi permettono di recuperare materiali pre- e post-consumo – come tessuti dismessi, scarti di filatura, moquette e reti da pesca – trasformandoli in nuove fibre di alta qualità. L'obiettivo per il 2026 è superare il 3% del mercato, sostenuto da politiche europee di responsabilità estesa del produttore.
Parallelamente, le poliammidi bio-based stanno assumendo un ruolo sempre più strategico. Ottenute da fonti rinnovabili come l'olio di ricino o il mais industriale, riducono significativamente le emissioni di CO₂ e il consumo di acqua rispetto alle versioni convenzionali, offrendo al contempo eccellenti caratteristiche tecniche: leggerezza, resistenza e flessibilità. Queste proprietà le rendono ideali per applicazioni in moda, sport e abbigliamento tecnico, confermando la poliammide come materiale chiave per il futuro del settore.
Innovazione e sostenibilità: le nuove direttrici del settore tessile
Il bilancio dell'industria tessile nel 2025 evidenzia una convergenza sempre più forte tra sostenibilità e innovazione tecnologica. La tracciabilità digitale diventa il nuovo standard, con l'uso crescente di sistemi RFID, blockchain e piattaforme dati integrate che garantiscono la trasparenza dell'intera supply chain. Parallelamente, la ricerca si concentra sulla riduzione dell'impronta di carbonio attraverso l'impiego di feedstock alternativi: plastiche riciclate, CO₂ catturata, biomasse e rifiuti industriali.
La poliammide bio-based, in particolare, si distingue come materiale strategico per moda, sport e abbigliamento tecnico. Essa coniuga elevate performance meccaniche (resistenza, elasticità, durata) con un'impronta ecologica ridotta, contribuendo alla transizione verso un modello produttivo a basse emissioni.
Previsioni nel settore tessile per il 2026 e oltre
Dopo un biennio segnato da profondi cambiamenti, la sostenibilità resta il filo conduttore delle evoluzioni future del settore tessile, influenzando scelte industriali, strategie di investimento e modelli di produzione.
Nei prossimi anni, il settore tessile sarà influenzato anche da nuovi trend industriali e geopolitici. Il fenomeno del reshoring, ovvero il ritorno della produzione in aree più vicine ai mercati di consumo, sta crescendo in Europa e Asia, con l'obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni, abbattere le emissioni legate al trasporto e rafforzare la resilienza delle catene di approvvigionamento. Parallelamente, la crescita delle produzioni regionali e l'adozione di politiche di carbon pricing da parte dell'Unione Europea e di diversi Paesi asiatici spingeranno le aziende a investire in tecnologie a basse emissioni e in processi produttivi più efficienti. Questi cambiamenti contribuiranno a ridefinire la geografia del tessile globale, favorendo modelli produttivi più locali, digitali e sostenibili.
Guardando al futuro, il settore tessile nel 2025 mostra segnali positivi di maturità e rinnovamento. Il comparto globale crescerà a un ritmo medio del 3-4% annuo fino al 2028, trainato dall'espansione dei materiali rigenerati e dalle politiche ESG. Le tendenze più rilevanti includono l'aumento dell'uso di fibre rigenerate e bio-based, la riduzione dei consumi di energia e acqua grazie a impianti efficienti, il rafforzamento della normativa europea e lo sviluppo di nuove tecnologie di cattura della CO₂ per creare polimeri tessili a emissioni quasi nulle.
Il bilancio dell'industria tessile nel 2025 conferma quindi una tendenza verso un ecosistema sempre più circolare, digitale e tracciabile, dove le poliammidi bio-based e riciclate emergono come simbolo di un'evoluzione sostenibile e di un rinnovato equilibrio tra innovazione e responsabilità.
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